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PREZZI IN CALO E COMPRAVENDITE IMMOBILIARI IN AUMENTO DEL 18,49%

13 gennaio 2017
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Nel 2016 appena concluso in Trentino si è registrato un aumento nelle compravendite di immobili a uso residenziale del 18,49%: nello specifico, tra gennaio e ottobre 2016, le compravendite in tutta la provincia sono state 3.319 contro le 2.831 nel 2015. Si tratta di un dato sicuramente molto positivo che, però, da solo non basta a delineare la situazione nel suo complesso.
I dati incrociati provenienti dall’Agenzia della Entrate e dei centri sudi di Tecnocasa, dipingono un 2016 dai tratti decisamente chiaroscurali: infatti, accanto ad un aumento del 18,49% sulle compravendite, si è assistito in tutto il territorio provinciale a un calo medio dei prezzi al metro quadrato del 5%. A Trento, nel dicembre 2016, la quotazione media era di 2.740 euro al metro quadro, mentre su base annua era scesa ampiamente sotto i 2.500 euro, precisamente a 2.313 euro.
Sempre nel 2016 i mutui sulla casa hanno subito in Trentino un’impennata del 55%, con un importo medio di 142.934 euro, tra i più pesanti nel paese secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia. L’aumento delle richieste è dovuto innanzitutto al netto calo dei tassi, che hanno raggiunto la quota dell’1% e, in alcuni casi, inferiore. In secondo luogo bisogna specificare che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di mutui ma di surroghe (più del 36 %) grazie alle quali vi è la possibilità di sostituire la banca creditrice con un’altra a tassi d’interesse più vantaggiosi.
L’anno appena trascorso è stato positivo quasi esclusivamente per le compravendite di immobili usati e i dati degli studi notarili parlano chiaro: solo il 5% delle compravendite riguarda alloggi nuovi, mentre il 95% è composto dalla compravendita dell’usato. Il presidente di F.I.M.A.A. Trento, la più grande associazione degli agenti immobiliari, Severino Rigotti, interviene a proposito spiegando che «Per quanto riguarda l’usato, c’è stata diminuzione dei prezzi del 50% rispetto all’ultimo anno pre-crisi, il 2008. In media all’epoca un appartamento di due stanze a Trento costava 300 mila euro, adesso 180mila. Il nuovo invece, non scende e siamo di fronte al paradosso del nuovo appena costruito che costa meno dell’invenduto».
Alla luce di tutto ciò il mercato immobiliare dà segnali di ripresa ma il settore edilizio rimane in crisi e lo confermano i dati della Cassa edile che fotografano una realtà drammatica: il numero degli operai è calato dalle 10.200 unità nel 2015 a 9.500 nel 2016 e le ore lavorative sono diminuite del 5%.