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Mutui: ecco quelli più convenienti in Trentino

6 agosto 2019
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Il Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori di Trento ha visitato nelle scorse settimane le filiali di alcune delle banche presenti in provincia per avere informazioni sull’apertura di un mutuo a tasso fisso o variabile. Ecco quali sono gli interessi applicati dai vari istituti di credito.

Il costo del denaro rimane ai minimi storici, con vantaggi notevoli per tutti coloro che vogliono accendere un mutuo, ad esempio per l’acquisto di una casa. La Banca Centrale Europea ha infatti confermato poche settimane fa l’intenzione di lasciare invariati i tassi di interesse, da molto tempo assestati su livelli minimi.

Ma come si traduce questo per i cittadini che intendono finanziare con un prestito l’acquisto della propria casa? I bassi tassi d’interesse si riversano a cascata su quelli applicati dalle banche ai clienti finali, ovviamente al netto di un margine necessario agli istituti di credito per coprire i propri costi e per rendere l’operazione profittevole.

Il Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti, lo sportello creato nel 1997 e gestito in convenzione con la Provincia di Trento, è andato alla ricerca delle offerte migliori per aprire un mutuo. Gli operatori del CRTCU hanno quindi bussato alle porte di molte delle banche presenti sul nostro territorio, fino a stilare una classifica degli istituti con i tassi di interesse più favorevoli.

È bene precisare che i mutui si dividono in due grosse categorie: quelli a tasso fisso, con gli interessi che rimangono costanti per tutta la durata del prestito; quelli a tasso variabile, con la percentuale di interessi che varia periodicamente per allinearsi al tasso di riferimento. I primi partono naturalmente da un interesse più alto, ma danno la garanzia che la rata resti fissa nel tempo, indipendentemente dalle oscillazioni del mercato.

In provincia di Trento, entrambe queste classifiche sono guidate dalla CREDEM, che offre rispettivamente un tasso nominale dell’1% su fisso e dello 0,281% sul variabile. Parliamo naturalmente di TAN (Tasso Annuo Nominale), differente dal TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che è invece più alto perché comprende costi e commissioni.

Le medaglie d’argento vanno invece a CheBanca (gruppo Mediobanca) per il tasso fisso, con l’1,19%, e a BNL per il variabile, con lo 0,60%.

Rimaniamo in casa BNL, ma con un brand diverso, per le medaglie di bronzo. Entrambe le classifiche, fisso e variabile, sono dominate infatti da Hello Bank!, articolazione online della Banca Nazionale del Lavoro. In questo caso la richiesta è rispettivamente dell’1,20% e dello 0,61%.


Più costose le Casse Rurali Trentine: la ricerca del CRTCU prende in considerazione quella di Trento e quella di Rovereto. La prima non fornisce un dato sul tasso fisso, ma indica una percentuale dello 0,95% per quello variabile; la seconda comunica invece tassi del 3,19% e del 1,7%. Da segnalare, però, che le due casse rurali sono le uniche che comunicano la possibilità di chiedere l’intervento del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, che garantisce il 50% della quota capitale.


Insomma, per chi vuole comprare una casa questo è di sicuro uno dei momenti migliori. I valori degli immobili non hanno ancora raggiunto i livelli pre-crisi e i tassi di interesse sono invece ai minimi storici. Proprio sul fronte delle dinamiche bancarie, emerge invece come i grandi gruppi nazionali possano proporre condizioni migliori rispetto agli operatori locali