Nelle ultime settimane, il Presidente Nazionale dei Mediatori (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari) Santino Taverna e i rappresentanti delle varie Federazioni Regionali si sono confrontati via social con altri addetti ai lavori (in particolare Luca Dondi AD di Nomisma) sulla tendenza del mercato immobiliare dopo l’emergenza Covid-19.
Dondi ha illustrato le previsioni relative all'andamento di compravendite e prezzi, confermando la flessione molto significativa che interesserà la compravendita.
Una flessione significativa che non dipenderà esclusivamente dall'inattività di questi due mesi, ma soprattutto dalle conseguenze economiche sui bilanci delle famiglie di questa inattività e della parziale attività dei prossimi mesi.
Secondo quanto affermato dall'AD di Nomisma, a fronte della significativa flessione delle compravendite "ci sarà una sostanziale tenuta, almeno nelle fasi iniziali, dei prezzi". Dondi ha poi spiegato il perché dicendo: "Quello che le crisi precedenti, soprattutto quella del 2008, hanno insegnato è che in Italia i prezzi reagiscono con ritardo, con grande lentezza, rispetto all'evoluzione dei contesti. Questo è un elemento, se vogliamo, di salvaguardia della solidità patrimoniale. E' allo stesso tempo anche un elemento di penalizzazione del mercato. Per cui bisognerà capire quale sarà l'effetto prevalente, soprattutto quale sarà l'esigenza di monetizzare che alcune famiglie avranno proprio per garantirsi un mantenimento del proprio tenore di vita. Però quello che oggi vediamo è un effetto immediato dei livelli di attività molto più contenuti per quanto riguarda la componente prezzi.”
La voglia di casa rimane
Tutte le discussioni hanno evidenziato come in questo periodo di lockdown si siano compresi realmente, e forse per la prima volta, il valore primario e l’importanza di una casa a misura dei propri bisogni.
La casa si è rivelata essere il luogo sicuro, in grado di proteggerci. Chi ha la fortuna di avere un giardino o un terrazzo ha avuto l'opportunità di apprezzarli a pieno.
Proprio per questo ci sentiamo di dire che, secondo noi, ci sarà sicuramente un ritorno allo stile degli immobili Anni '80, con maggiori spazi interni, ma anche grande cura di quelli esterni.
Pertanto si ritiene che il comparto immobiliare continuerà a essere attrattivo e che sarà sicuramente in grado di riprendersi al fine di soddisfare questi nuovi bisogni.
Gli effetti del Covid-19 non faranno venire meno l'interesse o la necessità di pensare all'acquisto di una casa. Anzi, probabilmente amplificheranno anche la necessità di sostituirla.
Molto probabilmente si verificherà una contrazione del numero di compravendite, tuttavia nell'ambito dei valori non riteniamo vi saranno contraccolpi significativi. E comunque l'eventuale calo non sarà mai equiparabile agli sbalzi borsistici o dei mercati finanziari.
Riteniamo che anche per chi si trova in affitto vi saranno delle riflessioni verso l'acquisto della casa: lo stesso importo di un canone di locazione può essere oggi capitalizzato in una rata di mutuo per l'acquisto, se consideriamo che i tassi di interesse non sono mai stati così convenienti come oggi.
Non va nemmeno dimenticato il fatto di operare in un Paese che per morfologia, clima, cibo, capacità imprenditoriale non ha niente da invidiare agli altri, oltre a vantare il 70% del patrimonio artistico mondiale.
In conclusione, siamo convinti che ci siano tutti gli elementi per permettere al Paese e quindi anche al settore immobiliare, di ripartire.